Un viaggio negli Stati Uniti del Sud, che taglia trasversalmente le sue diverse identità e tradizioni, passando dalle immense pianure del Texas, il Lone Star State, col suo rude fascino di cowboy, ai suggestivi paesaggi che scorrono lungo il Mississippi.
Dallas, tra le città più dinamiche degli Stati Uniti, si fregia di importantissime istituzioni culturali, su tutti l’Arts District, il principale quartiere museale e ricreativo d’America.
Non meno propulsiva San Antonio, il più antico insediamento del Texas, fondato da Francescani spagnoli nel 1718.
Terza tappa è Houston, città multietnica, che vanta numerosi primati: secondo porto di tutta la nazione, centro industriale e tecnologico, sede di nove tra le più 500 importanti aziende americane, terzo più svettante skyline dopo New York.
In direzione Est, varcato il confine con la Louisiana, l’itinerario giunge a New Orleans, la capitale creola, esoterica, in bilico tra tenebre e redenzione, patria dell’immenso Satchmo, Louis Armstrong.
Risalendo il corso del Mississippi, s’incontrano Vicksburg, che ospita il monumentale National Military Park, sul sito di una battaglia decisiva della Guerra Civile americana, e Clarksdale, sosta imprescindibile lungo il Mississippi Blues Trail, in virtù del Delta Blues Museum, del Ground Zero Blues Club di Morgan Freeman e dell’incrocio tra Highway 49 e 61, presso il quale Robert Johnson, il genio maledetto del blues, avrebbe venduto la propria anima al diavolo.
A Memphis in Tennessee, la grande fucina artistica e discografica che, negli anni ’50-’60, vide l’incontro e la fusione tra le diverse anime etniche della musica “southern”, è consigliabile fare una deviazione a Tupelo, cittadina natale di Elvis.
Il tour si chiude a Nashville, capitale del Tennessee, l’Atene del Sud, la patria del country, celebrato dal grandioso Country Music Hall of Fame and Museum.